Il Piano Biden aiuterà i mercati? Analisi a cura di TeleTrade
A distanza di cinque giorni, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha messo a punto il suo piano a sostegno dell’economia americana. A fronte della notizia sulla manovra economica in questione i mercati non hanno fatto registrare crescite sensibili e, al contrario, si è riscontrata un lieve decremento generalizzato sugli indicatori del mercato USA. Pare quindi che gli investitori non abbiano reagito positivamente alle iniziative del nuovo premier democratico, che ci ha comunque provato. Molti grandi “istituzionalisti” si aspettavano non più di mille miliardi di dollari dal piano di Biden e lui, con una decisione volitiva, ha aumentato l’assegno a 1,9 trilioni di dollari.
Nonostante ciò, l’indice di mercato S&P 500 ha chiuso in rosso la normale sessione di giovedì, perdendo lo 0,38%. Non molto, ovviamente, ma la fase al ribasso si protrae tutt’oggi, e i futures S&P 500 hanno perso un ulteriore 0,4%. Forse la situazione cambierà nel corso della giornata, con gli indici europei che stanno riuscendo a traguardare piccole plusvalenze. Il quadro generale, però, non fa gridare al miracolo.
Forse gli investitori istituzionali guardano oltre l’ingente iniezione di liquidità e non apprezzano particolarmente le conseguenze della generosità di Biden. Ma cosa desterebbe preoccupazioni, esattamente?
Secondo l’Analista Finanziario di TeleTrade Italia, da un lato, ci sono due nuovi pacchetti di spesa pubblica che ammontano a un totale complessivo di 2,8 trilioni di dollari, quasi il 13% del PIL degli Stati Uniti. D’altro canto, impatti così gravi sul sistema economico e finanziario hanno le loro conseguenze.
La teoria dell’equilibrio macroeconomico nel mercato delle materie prime e quello monetario, il modello IS-LM, mette in guardia contro una spesa pubblica elevata senza aumentare l’offerta di moneta. Alcuni allora si chiederanno “perché la Fed ha aumentato l’offerta di moneta M2 nel 2020 del 26%?”. A giudicare dai numeri, la Federal Reserve ha ipotizzato nella primavera del 2020 che ci sarebbero stati pacchetti aggiuntivi di spesa pubblica. Altrimenti, perché versare così tanti soldi nell’economia? Non stiamo forse tralasciando le conseguenze dell’effetto moltiplicatore della spesa pubblica?
Se la spesa pubblica, tenendo conto dell’effetto moltiplicatore, supera l’espansione di M2, i tassi di interesse iniziano a salire. Pertanto, i tassi sui titoli di stato decennali hanno iniziato a crescere rapidamente dopo che Joe Biden ha annunciato l’imminente nuovo pacchetto di sostegno per l’economia americana.
La Fed afferma che l’economia statunitense ha prospettive straordinarie nel 2021, ma i parametri della politica monetaria rimarranno invariati. Cioè, non si tratta di un’iniezione aggiuntiva. Al contrario, il regolatore sottolinea che i tassi non aumenteranno.
Mi piacerebbe credere che il presidente della Fed Powell abbia calcolato tutto, e l’attuale QE sarà sufficiente per aumentare l’offerta di moneta in linea con la spesa del governo di Biden. Ma qualcosa suggerisce che oltre al “piano Biden” ci sia ancora bisogno di qualcos’altro in grado di “ammorbidire” la Fed. Come sempre, c’è un’importante questione, la correzione del mercato e la crescita della redditività, che dovrà essere presa sotto controllo, per poi “riversare” tutta la generosità di Biden che si vuole.
Tenendo conto di quanto detto, i rapporti trimestrali odierni delle banche americane che conterranno previsioni, saranno incredibilmente interessanti. Tuttavia, le banche dell’organizzazione sono private e molto formalizzate, il che significa che saranno obbligate a seguire i piani che saranno basati sulle previsioni annunciate.
Forse venerdì non è il giorno migliore per prendere decisioni di investimento, ed è meglio aspettare che investitori istituzionali dicano la loro sui piani economici del neo-presidente eletto Joe Biden.
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Giancarlo Della Pietà
Analista Finanziario TeleTrade