Amazon Prime: l’abbonamento a 36 euro fa infuriare i clienti
E’ bastata un’e-mail ricevuta da tutti gli utenti iscritti ad Amazon Prime per creare il caos. Il testo riportava la conferma di un aumento dell’abbonamento annuale, che passa così da 19,99 a 36 €.
La cifra non è sicuramente irrisoria, se consideriamo che il prezzo è praticamente raddoppiato. Ma ciò che viene da chiedersi è perché l’azienda di Jeff Bezos abbia puntato su questo rincaro.
Il contenuto della mail non è servito a dare grandi spiegazioni agli utenti, ma bensì a elencare i vantaggi riservati ai clienti Prime. Si citano i servizi Prime Photos e Prime Video, che non sono collegati direttamente allo shopping online. E allora perché aumentare per servizi che non sono strettamente legati agli acquisti effettuati sul portale?
Amazon Prime aumenta: tutta colpa della web tax?
Amazon non è in crisi, non sta sicuramente vivendo un momento di difficoltà se consideriamo che ha superato in borsa anche Alphabet, che è il capogruppo di Google. Spunta all’ora un’ipotesi dall’altra parte dell’oceano, che rivolge attenzione alle due proposte legislative sulla web tax da parte della Commissione europea.
La prima proposta è una riforma fiscale per fare in modo che gli utili vengano registrati e tassati anche attraverso i canali digitali. Essendo però di difficile attuazione si pensa piuttosto a una seconda proposta, che prevede l’arrivo di un’imposta temporanea del 3% sui ricavi per le aziende digitali con fatturato superiore ai 750 milioni di euro.
In Europa si ipotizza quindi che Amazon abbia deciso di aumentare l’abbonamento per tutelarsi dall’aumento delle imposte. Ma la verità potrebbe essere un’altra e molto più semplice da accettare
In Europa come in America: Amazon bilancia gli abbonamenti su scala mondiale
Amazon Prime è un servizio che crea non pochi gap a livello mondiale: l’azienda potrebbe quindi voler riequilibrare i costi. Prime in Italia costa molto meno rispetto al costo negli USA, dove l’abbonamento è a quota 99 dollari. E i servizi offerti sono davvero moltissimi rispetto a quanto proposto a noi.
Prime Italia potrebbe iniziare così un cammino di miglioramento, con l’introduzione di nuovi servizi che vadano a imitare quanto già fatto oltreoceano. E in questo modo la polemica dei clienti italiani sarebbe destinata a spegnersi.
Se così non fosse c’è sempre la possibilità di disdire l’abbonamento ed evitare così di pagare questi 36 €. Ma sappiamo che dall’anno prossimo la web tax dovrebbe arrivare in ogni caso.