Dieci anni di Bitcoin, la moneta virtuale che sta cambiando la finanza
Dal darkweb a essere accettati da Subway, Expedia e Paypal, e poi ancora da Virgin, Starbucks e HTC: è questa la parabola dei Bitcoin (e in generale delle criptovalute) in appena dieci anni, da quando apparve per la prima volta il termine all’interno del Manifesto del misterioso Satoshi Nakamoto, intitolato “A Peer-to-Peer Electronic Cash System” e destinato a cambiare il modo in cui si approccia alla finanza e alla tecnologia.
Dieci compleanni per i Bitcoin
Proprio in queste settimane, infatti, è caduto il decimo compleanno di quella pubblicazione, apparsa online per la precisione il 31 ottobre del 2008, in cui Nakamoto (la cui identità resta ancora nascosta) proponeva un sistema che operasse senza passare attraverso una istituzione finanziaria, creando dal nulla una criptovaluta, una moneta interamente digitale.
Cambia la finanza
In questi dieci anni il settore ha conosciuto una crescita esponenziale, al punto che sono sorti tanti “fork” del Bitcoin, come Litecoin, Ethereum, Bitcoin Cash e così via, che presentano leggere differenze all’interno del loro codice ma sfruttano tutte l’intuizione più importante di Nakamoto, la tecnologia Blockchain che sottende a tutte le operazioni. Allo stesso modo si è sviluppato il settore degli investimenti digitali, perché la possibilità di eseguire operazioni in ogni istante da ogni parte del mondo ha attirato sempre più persone.
Gli effetti sugli investimenti
Uno degli ambiti più sostanziosi è proprio il mercato delle monete virtuali, che secondo alcune stime varrebbe oltre 200 miliardi di dollari nella sua interezza, mentre più in generale il panorama della finanza virtuale viaggia attraverso altre piattaforme. È il caso del cosiddetto trading online, forma di investimento che sta vivendo una fase di interesse molto forte anche in Italia, dove si stima valga circa il 40 per cento del volume d’affari totale degli scambi azionari, portando anche alla nascita di siti specializzati come Investingoal, che offre consigli e indicazioni sui miglior broker di trading online per chi desidera avvicinarsi al settore.
Le fluttuazioni di valore
Per quanto riguarda i Bitcoin, gli esperti sono abbastanza concordi nel prospettare una possibile risalita del loro valore: nonostante abbiano perso da dicembre 2017 circa il 70 per cento del proprio valore e aver registrato un nuovo crollo intorno alla metà di novembre, la moneta virtuale più nota e diffusa si mantiene intorno ai seimila dollari e comunque sembra avere perso l’estrema volatilità che era stata tendenziale fino alla scorsa estate.
Le pizze di Laszlo
Insomma, sono ben lontani i tempi di Laszlo Hanyecz, un programmatore divenuto famosissimo suo malgrado: il 22 maggio 2010 l’incauto Laszlo compì un’azione destinata a divenire storica, diventando il primo uomo a comprare con una transazione in Bitcoin due semplici pizze. Il problema è che all’epoca lo scontrino delle due Domino’s pizzas fu di 25 dollari, pagate attraverso 10mila bitcoin: ovvero, al giorno d’oggi, qualcosa come 60 milioni di dollari! Per questo, il 22 maggio di ogni anno ricorre il “Bitcoin Pizza Day”, che celebra e ricorda quello sfortunato evento.
Fuori dalla Rete
La diffusione dei bitcoin ha superato i confini del darkweb, diventando un fenomeno non più trascurabile anche per la finanza tradizionale: Christine Lagarde, numero uno del Fondo Monetario Internazionale, ha ammesso che le criptovalute possono avere un impatto positivo per la società, scrivendo lo scorso 16 aprile 2018 un post in merito, e la Slovenia ha annunciato la nascita della prima Bitcoin City. Infine, anche il programmatore John McAfee, noto soprattutto per il software antivirus che porta il suo nome, si è detto sicuro che il bitcoin entro il 2020 avrà un valore di oltre 500mila dollari, arrivando forse a un milione.