Risanare i conti pubblici: il FMI punta su tasse per ricchezze e immobili
Dallo scorso 4 marzo, giorno delle elezioni 2018, si continua a cercare una possibile struttura solida che caratterizzi il governo italiano. Una scelta tutt’altro che semplice, visti i recenti risultati politici e le consultazioni.
In questo quadro politico non ancora definito, è intervenuto il Fondo Monetario Internazionale, spiegando quali sono le priorità del Paese.
L’organizzazione sostiene che sia di fondamentale importanza l’avvio di un consolidamento fiscale. L’obiettivo deve quindi essere quello di pensare a risanare i conti pubblici.
Tasse sui patrimoni e sugli immobili
L’idea proposta attraverso il Fiscal Monitor, porta il FMI a suggerire un piano d’azione, che aiuti a tagliare le tasse sul lavoro, andando invece a tassare la ricchezza.
In questo modo diventa possibile sostenere il taglio della spesa primaria, aumentare gli investimenti, sostenere le fasce più deboli e ridurre il carico fiscale sul lavoro. Ci si sposterebbe quindi in modo netto verso la tassazione dei beni, dei consumi e degli immobili.
I dati parlano chiaro: sono proprio i tecnici di Washington a fare una stima dei benefici che potrebbe raggiungere il nostro Paese. Non a caso, il rapporto tra debito e Pil nel nostro Paese andrà così a calare al 129,7% nel 2018, passando poi al 127,5% nel 20120, fino a scemare toccando quota 116,6% nel 2023.
I dati su Pil e deficit
I tecnici si sono anche concentrati sul rapporto tra deficit Pil, che dovrebbe arrivare all’1,6% durante l’anno corrente, e allo 0,9% il prossimo anni. Si arriverà così, secondo le stime, al raggiungimento del pareggio per il 2021.
Al tempo stesso ci sarà la crescita dell’avanzo primario all’1,9% quest’anno, e al 2,5% nel 2019. Parallelamente, la spesa pubblica che si ridurrà al 48,2% per il 2018, andando a risalire al 48,4% il prossimo.
Il 2018 sarà quindi un’annata positiva, come annunciato dalle previsioni effettuate sull’economia italiana. Il Pil 2018 salirà dell’1,5%, quindi lo 0,1%, come indicato dal governo nel mese di settembre scorso, con una nota del Def. Rispetto a quanto veniva illustrato nel World Economic Outlook di ottobre, l’Italia è in rialzo di 0,4 punti e 0,2 per il 2019.
Non manca però un avvertimento, visto che l’attuale situazione di incertezza politica provoca una serie di rischi. Il principale è legato all’attuazione delle riforme e all’organizzazione dell’agenda politica.