Lavoro, Furbetti del cartellino: per fermarli arrivano le impronte digitali
Si riapre l’argomento legato ai cosiddetti “furbetti del cartellino” nel settore lavoro. Il desiderio è quello di andare a frenare tutti quei lavoratori che mettono in pratica questo processo per assentarsi poi al lavoro. Secondo le ultime informazioni, sembra che nella pubblica amministrazione si voglia introdurre la possibilità di rilevamento delle impronte digitali.
Ciò significa che vi sarà in tutto e per tutto una rilevazione biometrica delle presenze dei lavoratori sul luogo di lavoro. Il ministro della Pa, Giulia Bongiorno, ha spiegato che non si tratterà di un “provvedimento punitivo”, ma è un mezzo per “contrastare furbi e assenteisti”.
Il piano che mette in riga i lavoratori
Il ddl conterrà al suo interno una serie di misure che vogliono colpire quei dipendenti pubblici che spesso si assentano. Si vuole favorire l’utilizzo di sistemi di identificazione biometrica, oltre a quello di video sorveglianza, così da rilevare le presenze. Massima osservazione viene quindi rivolta al rispetto dell’orario di lavoro.
Ma non è tutto, perché è previsto anche un capitolo sull’adeguamento dei fondi da destinare al trattamento economico accessorio per il personale, con proporzione correlata al numero di assunzioni.
Nel ddl si parla anche di sopralluoghi e visite, che saranno effettuate presso le singole amministrazioni, così da sollevare poi eventuali misure correttive. Viene rivolta grande attenzione al “Piano triennale delle azioni concrete”, contenente azioni che andranno a garantire la corretta applicazione di tutte le disposizioni.
Davanti alla mancata attuazione delle misure correttive, vi sarà poi un provvedimento disciplinare dei dirigenti, oltre all’inserimento dell’amministrazione in una lista nera.
Lavoro e assunzioni per la pubblica amministrazione
Il ddl, per le pubbliche amministrazioni, prevede anche possibilità di assunzione a tempo indeterminato per il 100% del personale cessato dal servizio durante il precedente anno.
Ci sarà poi da reclutare figure professionali con competenze di digitalizzazione, e semplificazione dei processi amministrativi.
Da segnalare anche la possibilità di procedere nelle assunzioni per il triennio che va dal 2019 al 2021, mediante graduatorie. Ciò prevede procedure legati a concorsi, che considerino la normativa vigente in materia di mobilità del personale.