Pensioni, Ricalcolo e riduzione per oltre 5 milioni di persone
E’ arrivato un periodo delicato per oltre 5 milioni di pensionati italiani. Prende il via il ricalcolo pensioni che da aprile porterà a ridurre, precisamente, 5,6 milioni di assegni. Nessuno scherzo, ma un duro “pesce d’Aprile” che è più reale che mai.
E’ quanto previsto nella Legge di Bilancio 2019, tanto discussa soprattutto per i suoi trattamenti particolari che riserva, in questo caso, agli ex lavoratori. La polemica è già iniziata, tanto che i sindacati dei pensionati hanno subito annunciato di voler protestare in piazza. A unirsi in questo coro sono Fnp-Cisl, Spi-Cgil e Uilp-Uil.
Che cosa cambia con il ricalcolo pensioni
La Legge di Bilancio 2019, ha messo mano sui procedimenti che riguardano gli assegni all’inflazione, colpendo quelle persone che superano almeno di 3 volte il minimo stabilito. Il valore è pari a 507,42 euro per un trattamento minimo mensile, rispetto all’anno 2018. La soglia è quindi di 1.522 € lordi mensili: in questo caso si considereranno delle riduzioni sulla pensione.
A spiegare quanto accadrà dal primo di aprile è una circolare dell’Inps che è stata inviata a quei famosi 5,6 milioni di pensionati. L’Istituto ha spiegato che vi sarà una riduzione di 0,28 cent per circa 2,6 milioni di persone interessate. I restanti casi invece andranno a perdere centinaia di euro.
Fino ad ora questi soldi “extra” sono stati incassati per i primi 3 mesi del 2019, e dovranno essere restituiti all’Inps. Il motivo è legato al fatto che l’Inps non aveva ancora applicato le novità del caso (perequazione).
Come cambiano le pensioni: nuovi criteri del ricalcolo
Ci sono 7 diverse fasce previste dalla Finanziaria, sulle quali saranno applicate aliquote decrescenti. Vediamo allora in che modo saranno calcolate le variazioni rispetto ai seguenti trattamenti:
- Fino a 3 volte il minimo: perequazione al 100% con aumento del 1,1% (fino a 1.522,26€);
- Oltre a 3 volte fino a 4: perequazione al 97% e aumento dell’1,07% (fino a 2.029,68€);
- Da 4 a 5 volte: perequazione al 77% e aumento pari a 0,84% (fino a 3.044,52€);
- Oltre 5 fino a 6 volte il minimo: indice di perequazione al 52% e aumento di 0,57% (fino a 3.044,52€);
- Da 6 e fino a 8 volte: perequazione al 47% e aumento dello 0,52% (fino a 4.059,36€);
- Oltre 8 fino a 9: perequazione al 45% con aumento dello 0,50% (fino a 4.566,78€);
- Più di 9 volte il minimo: perequazione pari al 40% e aumento a 0,44% (oltre 4.569,28€).
Al momento però non vi sono ancora certezze sui prossimi movimenti da parte dell’Istituto. Nella circolare si legge che le modalità di recupero delle somme saranno comunicate nei prossimi mesi.