Partite IVA, Da Settembre inizia un’ondata di controlli
L’Agenzia delle Entrate lancia un messaggio importate a tutti i possessori di una Partita IVA. Saranno mesi di lavoro ferreo e attento quello che sarà attuato per poter attuare un controllo preciso sui titolari. La circolare n. 19 dello scorso 8 agosto 2019 spiega che saranno effettuati controlli a incrocio in merito alle fatture elettroniche e le LIPE.
All’interno del documento sono state inserite le linee guida che spiegano tutte le attività di compliance, che saranno attivate da settembre per frenare l’evasione fiscale. Che cosa significa tutto questo? Che inizierà così un importante capitolo fatto di lettere di compliance predisposte, che si basano su eventuali incoerenze. Queste saranno riscontrate proprio in base a quanto emerso dalle fatture e dalle comunicazioni dei dati.
Perché si procede con la compliance?
Come accennato, serve una mossa forte e decisa per riuscire a contrastare l’evasione. In questo modo si cerca di stimolare spontaneamente i titolari di partita IVA. Qualora i professionisti risultino privi di una regolarizzazione, saranno poi inseriti all’interno delle liste del rischio evasione.
Si può così favorire l’assolvimento degli obblighi tributari, in modo da permettere ai liberi professionisti di mettersi in regola prima che inizi la procedura ordinaria di controllo. Fino a questo momento, le lettere di compliance sono state già inviate per quei contribuenti che:
- Non hanno presentato la dichiarazione IVA per il periodo d’imposta del 2018;
- Hanno fatto emergere anomalie tra il 2015 e 2017, in base ai dati registrati ai fini di ottenere studi di settore;
- Non hanno dichiarato, per il 2017, l’importo delle operazioni attive IVA al di sotto di quello comunicato dai clienti (o in prima persona con lo spesometro).
Per la prima volta saranno così utilizzati i dati ottenuti in tempo reale con le fatture elettroniche.
Colpiti i possessori di Partita Iva anche per le imposte
I lavoratori dotati di P.Iva finiscono sotto esame anche per le imposte sui redditi. Ciò vuol dire che aumenteranno anche le verifiche per chi appartiene al regime forfettario, così da evitare che si sviluppino abusi sulle norme. Considerando anche l’estensione dei requisiti e quindi dei limiti di accesso per il 2019.
Il Fisco potrà facilitare ogni operazione per mezzo della veloce trasmissione dei dati all’Agenzia delle Entrate con le fatture elettroniche.
Saranno anche controllati gli importi sulle cessioni e il confronto fatto con le comunicazioni dei dati delle liquidazioni periodiche IVA. Inoltre non mancheranno le verifiche sulle relazioni tra clienti e fornitori che hanno rapporti commerciali, o vivono all’estero.
Ma va detto che la compliance è solo una minuscola particella di polvere rispetto alle mosse che saranno attuate per ridurre il tax gap.