Rivoluzione Google: dal 2020 offrirà anche conti correnti
Google ha tentato di offrire tutto: informazione, ricerca e una serie di servizi che permettono di ottimizzare la gestione del proprio sito internet. Mancava però ancora qualcosa, soprattutto per tutelare i consumatori. Come nel caso dei dati sanitari che sono stati “sottratti” a 50 milioni di americani che non sono stati informati. Per questo motivo Big G ha annunciato la volontà di aprire i conti correnti.
Si chiamerà “Cache”, e nascerà in collaborazione con Alphabet e Citigroup, che stringono la mano anche a un terzo nome, legato alla Stanford University. L’obiettivo già annunciato dai piani alti è di lavorare con il sostegno, e a sostegno, del sistema finanziario e delle banche.
Ma chiaramente non sarà solo un’idea di Google, perché tante altre big della tecnologia si avvicinano al mondo finanziario per utilizzare al meglio i loro Big Data e capire i consumatori.
Il conto corrente firmato da Google
Da un lato abbiamo Apple con la sua carta di credito, e Facebook con una moneta digitale. Dall’altro Google e Amazon stanno studiando un modo per offrire i conti ai propri clienti. C’è da dire che al momento le banche centrali, ma anche le autorità dei mercati vivono con un po’ di perplessità. Ciò che sembra spaventarli di più è il settore di appartenenza, fatto di poche regole e con scarsi controlli.
Le intenzioni e l’intero lavoro svolto da Google è finito sotto i riflettori dei cosiddetti regolatori federali, che vogliono capire il comportamento dell’azienda. Un conto corrente contiene tantissime informazioni sui consumatori, e ci si chiede quale sia l’suo che Big G vorrà farne. Non dimentichiamo poi che grande attenzione è rivolta anche ad altri dispositivi dell’azienda, come Google Map e Alexa, che tracciano le abitudini, i movimenti e i dati personali di milioni di persone.
L’intenzione è quella di cercare un valore assoluto, di offrire servizi impeccabili ai consumatori, senza però vendere i dati dei propri utenti.
Sogni o realtà?
Non è la prima volta che il nome di Google viene collegato a quello dei servizi finanziari. Già nel 2011 venne lanciato il popolare Google Wallet, per favorire gli acquisti online tramite carte di credito o bancomat. Ha poi introdotto anche Google Pay con il suo servizio di pagamenti, che secondo le stime arriverà a quota 100 milioni di utenti prima della fine del 2020.
Le intenzioni sono quelle di permettere agli utenti di depositare denaro da “Cache”, fino a richiedere veri e propri prestiti bancari. Non si sa ancora se ci saranno delle commissioni, o quanto costerà questo conto firmato Big G. Ma una cosa è certa: Google, come Amazon, gode di grande fiducia da parte dei consumatori, tanto da superare sia Apple che Facebook.